Notizia di pochi giorni fa è che la Cina supera Francia ed Italia e diventa il primo consumatore di vino (rosso) nel mondo.
Il mercato cinese è un mercato gigantesco, ancora da valorizzare e che l’Italia del vino avrebbe la possibilità di sfruttare al meglio, anche in vista di Expo 2015.
I cinesi, con 155 milioni di casse da 9 litri di vino, e 1,865 miliardi di bottiglie consumate nel 2013, sono in cima alla classifica dei consumatori, seguiti dai francesi con 151 milioni di casse, e dagli italiani con 141 (poi gli Stati Uniti con 134 e la Germania con 112).
E secondo le previsioni di Vinexpo, il consumo di vino dovrebbe aumentare ancora nei prossimi 4 anni di un buon +5%.
Vero che il consumo di vino straniero è aumentato di 7 volte tra il 2007 e il 2013, ma è anche vero che oltre l’80% viene da produzione locale.
Ed altrettanto vero che che su 100 bottiglie importate 55 sono francesi e solo 6 arrivano dall’Italia.
Certo il consumo è favorito dal numero di abitanti: 1.353.821.000 abitanti nel 2012
Oltre al gusto anche le credenze giocano ancora un ruolo fondamentale.
Secondo il CEO di Vinexpo William Déglise, il rosso per i cinesi rappresenterebbe il colore della fortuna e della buona sorte, il bianco sarebbe, invece, il colore della morte. Un retaggio che, però, comincia a scomparire nel mercato cinese più maturo. Tenendo conto di ciò, la Cina potrebbe diventare il primo consumatore di vino in assoluto nei prossimi cinque anni.
Per Expo 2015, dei 20 milioni di persone che dovrebbero arrivare in Italia, 4 milioni, molto probabilmente, saranno cinesi.
Secondo il WealthIn sight’s World City Millionaire Rankings Report 2013, il paese da tenere d’occhio è la Cina che presto potrebbe superare il Giappone e la Germania e diventare entro il 2020 il secondo mercato della ricchezza più grande del mondo.