InternazionalizzazioneSecondo noi

Bilanci e bilancini

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Siamo ormai giunti alla fine della prima metà di questo 2015, l’anno di Expo Milano, l’anno in cui dovrebbe, dicono, essere consolidata la ripartenza economica dell’Italia.

Ancora non è tempo di bilanci ma qualche valutazione è sempre necessario farla.

Questi primi sei mesi, ci hanno visti e ci vedono impegnati su diversi fronti, sempre a fianco delle aziende, sempre a braccetto negli obbiettivi.

Abbiamo inaugurato l’anno, occupandoci degli incontri B2B di Beer Attraction, International Craft Breweries Show, l´evento internazionale dedicato ai piccoli birrifici indipendenti organizzato da Rimini Fiera. Per Beer Attraction abbiamo gestito i momenti dedicati al business internazionale selezionando i buyers impegnati negli incontri programmati con gli espositori. Lavoriamo da dieci anni nel mondo del vino e ci siamo sempre occupati meno di altri settori come il food e la birra. Ma lavorare per è stato molto istruttivo e anche divertente; il mondo della birra, ora, è molto simile al mondo del vino di qualche anno fa.

Sempre a febbraio (un mese intenso), è ripartito ad Asti il tour di “International wine traders”, che ha fatto poi sosta a Copenaghen, a Londra e, un paio di settimane fa, ad Arezzo, a casa nostra.

Durante le tappe italiane, organizzate entrambe nella modalità ‘Incontri d’affari B2B‘ con agende programmate, ogni azienda partecipante ha incontrato solo buyers realmente interessati all’azienda e ai suoi prodotti, grazie ad una selezione effettuata al momento dell’iscrizione.

Le aziende hanno potuto incontrare e farsi conoscere da buyers provenienti da Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cina, Danimarca, Finlandia, Germania, Irlanda, Lituania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Russia, Stati Uniti, Svezia e Svizzera. Tutti Paesi che, ognuno in proporzione, costituiscono lo zoccolo duro delle esportazioni italiane.

Le tappe estere di Copenaghen e Londra, si svolte invece nella modalità workshop, permettendo alle aziende di incontrare gli operatori: importatori, distributori, giornalisti, grossisti, dettaglianti, ristoratori, albergatori, enotecari ed eventuali associazioni enogastronomiche, etc.

Per i workshop, quest’anno abbiamo introdotto due importanti novità per rendere ancora più fruttifero il tempo a disposizione, sia delle aziende che degli operatori: le masterclass e i seminari.

I seminari informativi, rivolti ai produttori italiani presenti, sono dedicati ad un approfondimento sul mercato locale. Le masterclass, condotte da wine master, sono momenti di approfondimento di territori o particolari tipologie di prodotto, e si rivolgono agli operatori.

masterclass
A Copenaghen, Thomas Ilkjaer, importatore ed esperto, ha presentato il mercato danese, unico Paese nordico senza monopolio sul vino conta su oltre un centinaio di distributori e oltre 1500 importatori diretti. Sempre Ilkjaer, ha poi condotto il tasting per operatori del settore, durante il quale ha presentato alcuni vini rossi presenti al workshop.

A Londra, le masterclass sono state tre, condotte dai MW Natasha Hughes e Peter McCombie.

La Hughes ha condotto ‘Piedmont & Tuscany – Past, Present and Future’ mentre McCombie ‘Trentino Uncorked – Alpine Vines, Fragrant Wines’.

 

Ora ci aspettano nuove tappe la prima delle quali in Sicilia, il 29-30 Giugno, che sarà affiancata da alcuni incoming nelle aziende siciliane.

Questo periodo dell’anno è, per noi, topico.

Sono da poco usciti i bandi OCM Vino (Promozione sui mercati dei Paesi terzi) per la presentazione dei progetti per la campagna 2015/2016. Nella sostanza, poco è cambiato rispetto agli anni scorsi; la novità di quest’anno è che il Ministero per le politiche agricole ha deciso di non emettere il bando nazionale, ma di assegnare l’intera dotazione di fondi per la concessione del contributo a fondo perduto alle singole regioni, assegnando però priorità alle micro-aziende o PMI vinicole, o alle associazioni d’imprese ed ai consorzi costituiti da aziende, microaziende o PMI. Saranno sempre le regioni a decidere se incrementare con fondi propri la percentuale di contributo (ora al 50%).

Abbiamo poco più di un mese per vagliare, rivedere ed eventualmente sistemare i progetti in essere per far sì che siano ammissibili.

Nel frattempo stiamo per dare il via ad un nuovo progetto, dedicato, questa volta, non solo al vino ma al prodotto enogastronomico in generale.

Sempre di promozione e internazionalizzazione si tratta, ma con una veste diversa, forse inconsueta, perché ci vede investitori in prima linea, a fianco delle aziende produttrici, partner anche economicamente. Un progetto commerciale il cui intento è favorire la vendita diretta del prodotto enogastronomico sia in Italia che all’estero.

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