Durante Vinitaly si è fatto il punto sul programma nazionale di sostegno del vino e sul processo che porterà a definire il profilo della nuova Pac 2014-2020.
A Gennaio, infatti, la Commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha approvato i testi della nuova PAC (Politica agricola Comune): pagamenti diretti, sviluppo rurale, mercati, regolamento di monitoraggio.
Con la nuova riforma gli OCM Vino si esauriranno con il 2013, per essere inclusi, dal 2014, nella Politica Agricola Comunitaria.
I programmi di sostegno nel vino si arricchiscono di nuove misure di ricerca e sviluppo, mentre la promozione viene estesa anche al mercato interno. Sempre sul vino, i diritti d’impianto dei vigneti saranno prorogati fino al 2030.
Una Pac meno ecologista, quindi, più attenta alla produzione e al reddito degli agricoltori storici.
Gli OCM Vino sono (stati) uno degli strumenti più importanti per la crescita dell’export del vino italiano (ed europeo).
Siamo in attesa di conoscere l’esito dei negoziati sulla Pac anche se è già stato anticipato che per l’Italia, per la prossima annualità, dovrebbero essere a disposizione 337 milioni complessivi.
Il bilancio dell’ultima Ocm vino, stilato dalla Commissione Europea è estremamente positivo: dal 2007 al 2011-2012 la produzione europea è passata da 186 milioni di ettolitri complessivi a 163. Un calo dovuto anche agli andamenti climatici e alla conduzione del vigneto nelle diverse annate, ma soprattutto alla riduzione della superficie del vigneto comunitario, che nello stesso periodo, per la Commissione, ha perso 370.000 ettari, il 10% del totale, sia per gli incentivi all’estirpo, sia per la graduale scomparsa dei budget per la distillazione di crisi.
In 5 anni la produzione è scesa di 23 milioni di ettolitri e sono diminuiti anche i consumi di 12 milioni di ettolitri.
Aumentate invece le esportazioni dall’Unione, passate da 17,8 milioni di ettolitri nel 2007, a 22,8 milioni di ettolitri nel 2011, con un saldo attivo della bilancia commerciale Ue salito, nel pieno della crisi economica mondiale, da 3,2 a 5,7 miliardi di euro, anche grazie ai tanti finanziamenti per la promozione del vino europeo nei Paesi terzi.
Sarà l’Unione Europea a decidere quali saranno i budget per ogni Paese produttore anche se sembrerebbe che il settore del vino che (insieme in parte all’olio) sia l’unico ad usufruire di preallocazioni.
Partendo da questa premessa Assenza (direttore generale delle politiche internazionali e dell’Unione europea del Mipaaf) ha affermato che sul versante OCM-Programma nazionale di sostegno del vino non dovrebbero esserci sorprese: la tabella finanziaria resta confermata.
L’11 aprile sono iniziati i lavori del Trilogo (Commissione europea, Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea) nell’ambito del quale l’OCM unica, avendo un regolamento molto corposo, verrà analizzata per “pezzi”.