Mancano appena 19 mesi all’inaugurazione di Expo 2015 (Milano, dal 31 marzo al 23 novembre) e molti progetti ancora non sono stati approvati.
Il tema di Expo 2015 è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, e ha come obiettivo dare visibilità alla tradizione, alla creatività e all’ innovazione nel settore dell’alimentazione. Con 133 paesi accreditati e 20 milioni di visitatori stimati, è evidente che questa potrebbe essere (o avrebbe potuto essere) la grande occasione per l’Italia dell’agricoltura e dell’enogastronomia.
Diana Bracco è il Commissario Generale per il Padiglione Italia, e Marco Balich, l’ideatore del concept, Vivaio Italia.
Vivaio Italia è una metafora che diventa immagine molto rappresentativa e iconica: il Padiglione italiano sarà uno spazio protetto che aiuta i progetti e i talenti a “germogliare”, che operano nel Paese.
Le linee guida per la realizzazione del progetto riportano: “Il Padiglione Italia dovrà essere concepito come uno spazio innovativo, inedito, sorprendente, unico. Uno spazio “trasparente”, che deve poter dialogare con l’ambiente circostante. Che cambia aspetto nel corso della giornata. Che respira e che vive, quasi fosse esso stesso un organismo vivente”.
Oltre agli stand regionali, sono previsti palchi per gli spettacoli, installazione sul tema “la gastronomia nella storia” e maxischermi sul turismo gastronomico in Italia. La sensazione, però, è che il tema del “diritto ad una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta” si stia invece trasformando in un enorme stand enogastronomico.
Accanto al Padiglione Italia sorgerà il padiglione “Vino&Olio”: 2mila mq, 9 aree tematiche (dal welcome to wine al wine shop e gift ideas agli abbinamenti vino e cibo), rappresenterà un percorso che accompagna un pubblico non specializzato alla scoperta delle tradizioni e del territorio del vino e dell’olio. Almeno secondo il progetto presentato da realizzato da Veronafiere e da Vinitaly, che si offrono di costruire il padiglione del vino e dell’olio e sostenere una spesa di quasi 5 milioni euro.
Lo scorso luglio il sottosegretario Maurizio Martina aveva ribadito che «l’Expo non è semplicemente una fiera al quadrato. Per questo Vinitaly potrà creare qualcosa di nuovo e innovativo, capace di emozionare il visitatore». E aveva confermato che «Veronafiere avrà la regia organizzativa dello spazio all’interno dell’Expo, ma anche di tutti gli eventi che faranno da trait d’union tra l’Expo di Milano e Verona».
E sull’asse lombardo-veneto s’inserisce anche la partnership di OperaWineExpo, con un fitto piano di promozione, già da Vinitaly 2014: esposizioni permanenti e aree tematiche a rotazione, degustazioni, show cooking e programmi di formazione e training sul vino.
Dopo l’annuncio di Martina però poi non c’è stato seguito.
E’ dal 31 marzo 2008 che sappiamo che Milano sarà la sede di Expo 2015.
Peccato che manchino appena 19 mesi alla sua inaugurazione e non c’è un progetto approvato e tanto meno chi lo dovrà realizzare e gestire.
La solita occasione persa?