Fuori dall’Unione Europea, fuori dal mercato comune, fuori da tutto. E’ l’intenzione di Theresa May per il negoziato con la Ue che comincerà a fine marzo: una “hard Brexit”, una Brexit dura, anzi durissima. “Non vogliamo nessuna parziale appartenenza alla Ue, nessuna associazione con la Ue, niente che ci lasci metà dentro, metà fuori”, ha detto il primo ministro britannico nell’atteso discorso di oggi sui suoi obiettivi per la trattativa con Bruxelles.
Con il suo “piano in 12 punti” May ha scelto la linea dura, l’unica possibile se Londra intende mettere fine alla libertà di movimento dei cittadini Ue imposta da Bruxelles come condizione per l’accesso al mercato europeo.
Se è chiara l’intenzione di abbandonare il mercato unico europeo, infatti, non sono ancora state definite le condizioni con cui verranno mantenuti i traffici commerciali da e verso il Continente.
Secondo i dati forniti dalla Wine & Spirit Trade Association (WSTA), il Regno Unito è il secondo più grande mercato d’importazione di vino sia in termini di volumi che in termini di valore, con un 55% delle importazioni provenienti da paesi dell’Unione Europea. E l’Italia, insieme alla Francia, è il principale Paese esportatore di vino Oltremanica. Secondo i dati presentati da Jinglin Zhang di Berry Bros. & Rudd allo scorso Wine2wine, il 21% di vini importati britannici provengono dal nostro Paese (55% spumanti, 21% bianchi, 14% rossi).
L’aumento dei prezzi, soprattutto dovuto alla svalutazione della sterlina, è una delle maggiori minacce da affrontare, benché i principali retailer siano ben lontani dal voler creare allarmismo su tale questione.
Un problema, forse, per il mercato del vino italiano in UK. Nessun dramma, però, perché il vino italiano, ed il Prosecco in particolare, sa bene come muoversi fuori dai confini dell’Unione Europea.
Ma, d’altra parte, non si può ignorare che il settore Wine & Spirit congiunto in UK vale oltre 45 miliardi di sterline e genera più di mezzo milione di posti di lavoro. da qui, dunque, la cautela con cui il Governo conservatore di Theresa May, incaricato di guidare il Paese attraverso il delicato processo di uscita dall’UE, si espone su questo fronte.
Un’utile lettura è il Brexit Policy Paper ” The road ahead for the wine and spirit industry” pubblicato da Wine and Spirit Trade Association.
http://www.wsta.co.uk/images/Brexit/Brexit_FINAL.pdf