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Vino, primi bilanci export 2014

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Come per ogni anno, inizia il tempo di bilanci su quello andato e previsioni su quello appena iniziato.

Ecco quindi arrivare i primi dati per fare il bilancio del mondo per l’anno 2014, aggiornati al mese di settembre.

Per quanto riguarda l’export mondiale di vino, i primi dati che arrivano mostrano una crescita leggera, a quota 25 miliardi di euro, con il dato complessivo del vino esportato che torna a 100 milioni di ettolitri, con l’Italia, grazie alle performance degli spumanti, che diventa il Paese che cresce maggiormente in valore (20,4 milioni di ettolitri).

Mentre la Spagna si riappropria del primo posto di esportatore enoico mondiale (21,7 milioni di ettolitri,) trainata dal vino sfuso, la Francia cala e il suo unico dato trainante è quello degli champagne.

Un altro dato rilevante che ci arriva è quello relativo all’export italiano negli USA: secondo l’ IWFI (Italian wine and food institute) le importazioni Usa di vino italiano nel 2014 hanno sostanzialmente tenuto, con 2,471 milioni di ettolitri e 1,34 miliardi di $, rispetto a 2,475 milioni di ettolitri e 1,29 miliardi di $ del 2013. Ottima la performance dell’export di vino spumante, che ha chiuso l’anno con 421mila ettolitri e 246 milioni di dollari, rispetto a 364 mila ettolitri e 215 milioni di dollari del 2013. Dati che assegnano all’export italiano una quota di mercato, rispettivamente, del 28% in quantità e del 34% in valore sul totale import di vino in Usa.

L’export italiano supera di 1 milione di ettolitri e di oltre 950 milioni di dollari quello dell’Australia, secondo paese verso il mercato Usa, che in passato aveva insidiato la leadership italiana. Ancora più consistente il margine di vantaggio, sia in quantità che in valore, rispetto a Cile ((1,5 mln di ettolitri e 276 mln di dollari nel 2014), Argentina (916mila ettolitri e 267 mln di dollari) e Francia (870 mila ettolitri e 871 milioni di dollari), rispettivamente terzo, quarto e quinto paese fornitore.

Per il mercato americano il binomio Piemonte-qualità è sempre più forte e la rivista «Wine Enthusiast» ha inserito le Langhe tra le destinazioni imperdibili per i wine lover consigliando la visita a storiche cantine come quelle di Gaja, Fontanafredda, Massolino, Produttori del Barbaresco e altre.

I numeri, quindi, confermano una crescita dell’Italia sul fronte della qualità. Una performance importante che può essere mantenuta solo mettendo in atto diverse strategie, tra cui quelle di riposizionamento anche qualitativo in grado di spuntare prezzi medi più elevati per i vini italiani. Per le aziende vinicole italiane, e per gli operatori della filiera, la sfida del 2015 sarà aumentare il valore delle esportazioni, dal momento che sarà difficile mantenere i volumi a 20 milioni di ettolitri con la vendemmia 2014, prevista molto scarsa dall’associazione enologi e ISMEA.

Per approfondire:

I numeri del vino qui e qui

Oemv – Observatorio Español del Mercado del Vino