Con la vendemmia 2014, l’Italia ha perso il suo primato di paese produttore di vino cedendo lo scettro alla Francia, che ha incrementato dell’11% la produzione arrivando a 47 milioni di ettolitri;.
L’Italia ha registrato un -17% rispetto ai 48,2 milioni di ettolitri del 2013 e un -4% rispetto alle stime di agosto, fermandosi intorno ai 40 milioni. Anche la Germania ha incrementato la sua produzione (del 10%) passando a quasi 9,5 milioni di ettolitri di vino.
Nonostante ciò, in termini di esportazioni e fatturato il mercato del vino non sembra risentire particolarmente della crisi economica.
Quello vinicolo è infatti il settore che traina le esportazioni agroalimentari italiane.
Stando ai dati dell’Istat, nel 2013 il valore delle esportazioni di vino è cresciuto del 7,3% rispetto al 2012. Dal 2008, quando il fatturato dell’export di vino italiano valeva 3,6 miliardi, il valore è cresciuto arrivando a superare i cinque miliardi di euro.
A cosa è dovuto tutto ciò? Ovviamente è legato soprattutto all’aumento del prezzo unitario, passato da 2,20 euro al litro a 2,47.
Ci ha messo lo zampino (un grande zampino), lo spumante, che nel corso dell’anno ha registrato un balzo delle esportazioni del 24% rispetto al 2013 per un totale di bottiglie esportate pari a 350 milioni di unità. Dal 2007 a oggi, le esportazioni dello spumante italiano sono cresciute del +180%.
Entrando nel dettaglio, il Prosecco è la locomotiva dell’export italiano nel settore del vino. Negli ultimi cinque anni le vendite sono raddoppiate, superando i 300 milioni di bottiglie. Almeno 6 bottiglie su 10 vanno all’estero. I mercati internazionali registrano una forte domanda di Prosecco che spinge l’intero segmento degli spumanti a +15,6% in valore, passando da 285 a 329 milioni di euro; e +20,1% in volume, da 795 a 955 mila ettolitri.
Del resto, il Prosecco ha sempre dominato il mondo dello spumante come un fenomeno di italian style in grado di attrarre nuovi consumatori in tutto il mondo. Non a caso, alcuni brand storici di Prosecco non sono solo distribuiti da anni con successo in Italia, ma sono anche leader all’estero in Paesi come gli Stati Uniti, l’Australia, la Russia, il Regno Unito e la Germania.
Il successo dello spumante è un fenomeno che coinvolge tutta l’Italia vinicola; il trend di mercato decisamente positivo, ha indotto molte aziende a seguire la via della spumantizzazione per cavalcare l’onda. Molte, forse troppe, cantine si cimentano nella produzione di spumanti con vitigni non propriamente vocati; non è raro, infatti, incappare in Barbera, Sangiovesi, Negramaro spumantizzati, che hanno dato il via a questa nouvelle vague dell’enologia italiana.