Sono molti gli imprenditori che cercano di rispondere alle sfide imposte dal mercato e dalla globalizzazione cercando di conquistare nuovi mercati.
Prima della crisi le esportazioni sono state l’unica componente dinamica della domanda aggregata italiana. Ora che si intravedono i primi segnali di ripresa, è evidente che solo dalle esportazioni, e in particolare da quelle verso i mercati più dinamici dei Paesi emergenti, potrà giungere quella accelerazione della crescita indispensabile per la nostra economia.
In un mutato contesto competitivo, dove la qualità di prodotto è un requisito imprescindibile, le caratteristiche per emergere sono fornite anche dalla ‘cultura di prodotto’ e dalla capacità di saperla comunicare.
La qualità del vino italiano è riconosciuta ed apprezzata all’esterno, ma mancano le azioni deputate a fare cultura di prodotto, di territorio, di prezzo, che vadano a fornire, al consumatore finale e all’operatore di filiera, gli strumenti per capire le differenze e le qualità di questo mondo del vino.
E’ in quest’ottica che le aziende interessate all’internazionalizzazione del loro business, dovrebbero approcciare i nuovi mercati d’interesse.
L’attività di internazionalizzazione nelle sue diverse forme, per complessità ed impatto sulla struttura aziendale, equivale all’avvio di una nuova realtà business, pertanto è fondamentale prevedere i possibili scenari di rischio e quindi di insuccesso. La sfida nei mercati globali è tale per cui solo chi pianifica in una logica di breve termine, ma soprattutto, di medio-lungo termine, saprà al di là della strategia di ingresso ottimale, conquistarsi una fetta di mercato presumibilmente stabile.
L’ obiettivo di Iron3 è fornire il miglior supporto ad aziende, Consorzi, Associazioni, che hanno deciso di intraprendere questo percorso di internazionalizzazione.
Iron3 accompagna i propri clienti in tutte le fasi del processo di internazionalizzazione, dalla definizione della identificazione della miglior strategia di accesso, all’organizzazione delle successive fasi di permanenza e mantenimento, fino alla pianificazione dell’evoluzione.
Per poter valutare correttamente i mercati di sbocco verso il quale s’intendono indirizzare i propri investimenti, risulta indispensabile fare alcune premesse e valutare:
- l’azienda e le sue caratteristiche
- l’idea e la strategia individuata per il medio-lungo periodo, all’interno della quale studiare le fasi e gli step di breve termine
- il contesto produttivo e commerciale in base al quale è organizzata l’azienda.
La valutazione e la costruzione di un piano strategico avviene attraverso:
- Valutazione del potenziali di internazionalizzazione, nonché ad individuare le possibili carenze strutturali e gestionali dell’impresa che ne limitano la competitività sui mercati esteri;
- Organizzazione di indagini esplorative sui mercati esteri, fornendo informazioni sulle normative commerciali, fiscali e doganali, oltre a regolamentazione sul trasporto, imballaggi, etc.
- Analisi di mercato, con analisi di domanda e concorrenza, create ad hoc per il cliente, al fine di valutare le concrete possibilità di introduzione del prodotto nel mercato;
- Indagini mirate (di prodotto), per comprendere la commerciabilità dei prodotto sui mercati esteri in base ai suoi punti di forza e di debolezza;
- Identificazione e selezione partner (importatori, distributori, fornitori e partner strategici);
- Costruzione di business plan, studi di fattibilità;
- Ricerca di fonti di finanziamento;
- Progettazione e sviluppo azioni promozionali,
- Progettazione e sviluppo processi di comunicazione;
Il piano strategico, il cui cuore è il business plan, è un documento che riporta la pianificazione del progetto di internazionalizzazione dell’impresa, nonché la relativa strategia, che è necessario formulare per affrontare con successo la penetrazione commerciale e produttiva nel mercato estero.
Grazie alla produzione di un business plan, il piano strategico prevede una parte economica-finanziaria, in cui si analizzano la fattibilità dell’intervento in termini di impieghi delle risorse umane e degli investimenti necessari (con relative previsioni temporali di costi e ricavi), e di una parte descrittiva dell’attività aziendale e delle fasi previste nel progetto di sviluppo imprenditoriale.