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OIV: la fotografia del commercio mondiale di vino

L’OIV (Organizzazione internazionale della vigna e del vino) è un organismo intergovernativo a carattere scientifico e tecnico che si occupa di vino, vite, viticoltura, enologia.

Composto da 46 Stati membri OIV propone report periodici rispetto ai settori del vino, della vite, delle bevande a base di vino e di altri prodotti della vitivinicoltura.

In concomitanza a Vinitaly OIV ha fornito una nuova precisa e dettagliata fotografia del vigneto mondiale e del mercato internazionale, riassumibile in quattro punti fondamentali:

  1. La dimensione del vigneto mondiale nel 2016 si mantiene a 7,5 milioni di ettari
  2. 267 milioni di ettolitri di vino prodotti nel 2016, in calo del 3% rispetto all'annata precedente.
  3. Nel 2016 sono stati consumati 242 milioni di ettolitri di vinoIl consumo di vino del 2016 è stimato a 242 Mio hl, stabile rispetto all'anno precedente.
  4. Commercio mondiale di vino: volumi in leggero calo (104 milioni di ettolitri, -1,2%), ma valore in crescita (29 Mrd EUR, +2%).

Dal 2008, stabilizzazione del vigneto mondiale (Vigneto destinato alla produzione di uva da vino, uva da tavola, uva passa, in produzione o non ancora in produzione) a 7,5 milioni di ettari con 5 Paesi del mondo che valgono il 50% del totale: Spagna il 13%, Cina e Francia l’11%, Italia al 9% e Turchia il 6%. In particolare, dal 2000 ad oggi è diminuita la superficie viticola in Europa, dove il solo vigneto in crescita è quello italiano (+8.200 ettari, per un totale di 690.000).

Continua a crescere anche la Cina (+16.800 ettari, a 850.000), che si conferma secondo vigneto mondiale dopo la Spagna che rimane saldamente in testa (975.000 ettari) e con la Francia al terzo posto (790.000 ettari); è stabile invece negli Stati Uniti e nell’emisfero Sud in generale, in calo in Portogallo e Turchia.

La produzione mondiale di vino è in calo rispetto al 2015: nel 2016 si attesta a 267 milioni di ettolitri, segnando un calo del 3% rispetto all’anno precedente.

L’Italia (50,9 Mio hl) si conferma 1º produttore mondiale, seguita dalla Francia (43,5 Mio hl) e dalla Spagna (39,3 Mio hl). Il livello di produzione rimane elevato negli Stati Uniti d'America (23,9 Mio hl).

Nei paesi dell'America latina e in Sud Africa le condizioni climatiche sfavorevoli hanno pesato sulla produzione facendo registrare un forte calo della produzione in Argentina (9,4 Mio hl), in Cile (10,1 Mio hl), in Brasile (1,6 Mio hl) e in Sud Africa (10,5 Mio hl).

Il consumo di vino del 2016 è stimato a 242 Mio hl, stabile rispetto all'anno precedente.

Questa tendenza alla stagnazione si osserva dal 2009.

Con 31,8 Mio hl di vino consumati nel 2016, pari al 13% del totale gli USA confermano la posizione di 1º consumatore mondiale, detenuta dal 2011, seguiti da Francia (27,0 Mio hl), Italia (22,5 Mio hl), Germania (20,2 Mio hl) e Cina (17,3 Mio hl).

Il forte calo registrato in Ungheria, Argentina e Romania è stato compensato da un aumento del consumo di USA, Cina e Italia. Il consumo di Francia e Spagna rimane stabile.

Guardando al commercio mondiale di vino, nel 2016 si registrano volumi in leggero calo (104 milioni di ettolitri, -1,2%), ma un valore in crescita (29 miliardi di euro, +2%), stabile l’imbottigliato, in leggero calo lo sfuso (-4%), in continua ascesa gli spumanti (+7%).

Le esportazioni sono largamente dominate in volume dalla Spagna (22,3 milioni di ettolitri), dall’Italia (20,6) e dalla Francia (14,1), che rappresentano il 55% del mercato mondiale.

In valore la Francia (con 8,225 miliardi di euro) e l’Italia (5,354 miliardi di euro) continuano a dominare, con una quota, rispettivamente del 28% e del 19% del totale, seguiti dalla Spagna (2,644 miliardi di euro). Primo importatore in volume la Germania (14,5 milioni di ettolitri), seguita da Regno Unito (13,5) e Stati Uniti (11,2), Francia (7,9), ma con un balzo della Cina del +45% sul 2015 (6,4). A valore i primi 5 Paesi importatori rappresentano oltre il 50% del totale: Usa (5,016 miliardi di euro), Regno Unito (3,498), Germania (2,450), Cina (2,143) e Canada (1,604).

In concomitanza, ICE, ha pubblicato la terza edizione della Guida Export Vino, aggiornata nei contenuti e nella veste editoriale che propone una rassegna di molti mercati stranieri e fornisce preziose indicazioni in materia legislativa, tecnica, fiscale, doganale, con opportuni rinvii alla legislazione vigente nei diversi mercati.

Uno strumento sicuramente utile per farsi una prima idea delle condizioni di vendita in altri mercati.

Il punto di partenza del percorso di internazionalizzazione è la selezione dei mercati verso i quali esportare i propri vini. 

Iron3 ti aiuta a selezionare le alternative più redditizie, prendendo in considerazione sia le caratteristiche dei mercati che i rischi da affrontare e degli ostacoli da superare. 

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