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L’Italia del vino, I semestre 2015

Mancano solo un paio di mesi alla fine di questo 2015 e già si inizia a tirare le prime somme e per quanto riguarda il mondo vino, i numeri sono anche quest’anno decisamente positivi.

produzione vino italia 2015

Grazie a un’estate straordinaria, la vendemmia è stata eccezionale sia per qualità che per quantità. Con 48,9 milioni di ettolitri di produzione (dati ufficiali della Commissione europea) l’Italia ha superato la Francia, ferma a 46,6 milioni e la Spagna, più lontana con 36,6 milioni.

Nei vigneti è stato raccolto il 13% di uva in più mentre i coltivatori francesi hanno perso l’1%. Ma di fronte a tanta abbondanza, l’ultima indagine della Coldiretti rileva che i consumi interni sono in netto calo, tornando a minimi storici.

http://www.inumeridelvino.it/
http://www.inumeridelvino.it/

I consumi nazionali – dice la Coldiretti – sono scesi attorno ai 20 milioni di ettolitri, dietro a Stati Uniti e Francia, con una diminuzione del 19% dall’inizio della crisi nel 2008. La media di consumo è di 37 litri a persona all’anno ma solo il 21% beve vino ogni giorno e il 48,8% afferma di non berlo mai durante l’anno”.

Il vino italiano, quindi, è bevuto più all’estero che nel nostro Paese.
Questi numeri sono riferiti al 2014, quando l’Italia con 41 milioni di ettolitri era dietro la Francia. Ora l’Italia sta producendo 48,9 milioni di ettolitri e potrà riempire un’infinità di bottiglie.

Sorge spontanea la domanda: chi le berrà?

Sulla base di un’analisi dei dati Istat sui primi 7 mesi del 2015 si delinea un valore una crescita del 6,1%, con punte di oltre l’8% delle Dop.
Insomma, con le parole di Domenico Zonin (Presidente UIV) l’obiettivo dei 5,5 miliardi di valore dell’export vinicolo nel 2016 sia ormai a portata di mano.

La crescita delle esportazioni è dovuta principalmente ai mercati USA, UK e Giappone, aiutati da una inaspettata e confortante ripresa del mercato cinese che compensa in parte il crollo dell’esportazioni verso la Russia, legato a una situazione di grave difficoltà economica del Paese.

Dalle analisi il mercato giapponese si conferma un mercato strategico per il vino italiano dove il nostro export è però messo in pericolo dal protrarsi delle trattative bilaterali di libero scambio con la Ue a fronte dell’accordo raggiunto tra gli USA e i paesi dell’area del Pacifico (TPP – Trans Pacific Partnership) che faciliterà gli scambi di vino tra alcuni importanti competitori come USA, Cile, Australia e Nuova Zelanda proprio verso il mercato nipponico.

E proprio i Paesi del Sud del globo, come Nuova Zelanda, Cile, Argentina e Sudafrica sono i nuovi protagonisti delle esportazioni di vino nel mondo sono, a sorpresa.

 

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