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Vino e cinema

vino-cinemaVino e cinema, una liaison inevitabile e continua con decine, centinaia di pellicole dove il vino diventa un protagonista insostituibile o parte integrante nella trama di un film.

Il cinema ha dedicato sovente spazi importanti al vino e alla viticoltura, e lunga è la lista di sequenze che li vedono protagonisti.
Un bicchiere di vino e una notte stellata sono abbinamenti frequenti al cinema, ma gli scenari e gli orizzonti sono infiniti.

Le prime pellicole che vengono in mente, pensando al vino sono sicuramente Mondovino, Sideways e Un’ottima annata.

Mondovino è un film del 2004 diretto da Jonathan Nossiter, presentato in concorso al 57º Festival di Cannes.
Il film tratta dell’impatto della globalizzazione sulle regioni produttrici di vino e in particolare dell’influenza del critico Robert Parker e dell’enologo Michel Rolland nel definire e imporre uno stile internazionale comune. La critica è rivolta in particolare alle ambizioni della grandi aziende della produzione vinicola (come Mondavi) a danno dei singoli piccoli produttori che hanno perfezionato con la tradizione vini dalle caratteristiche individuali legate al territorio di produzione (“terroir”).

In Sideways la passione per il vino diventa sia il riflesso di umori e modi di intendere la vita che il filo conduttore di questo viaggio dal sapore elegante e semplice al contempo. E così il Pinot nero tanto decantato in un passaggio del film non è altro che l’emblema della vita del nostro Miles, tanto unico quanto incapace ad adattarsi all’ambiente che lo circonda.

In Un’ottima annata un broker londinese molto attaccato al suo lavoro, cinico e convinto che “vincere non è tutto: è l’unica cosa”, si ritrova unico erede di una tenuta con vigneto in Provenza. Vivendo nei luoghi in cui era cresciuto, riscopre i valori veri e questi, insieme all’amore, lo trasformeranno da astuto ed insensibile business-man ad uomo capace di apprezzare i piccoli piaceri della vita che si è lasciato sfuggire troppe volte.

Risvolti avventurosi segnano L’anno della cometa, in cui una giovane enologa e un miliardario inseguono una preziosa bottiglia di Lafite del 1811, scoperta in un castello scozzese. Intrighi e tradimenti con epilogo letale corrono nel thriller Blood and wine, con Jack Nicholson e una quasi esordiente Jennifer Lopez, in cui un commerciante di vini pregiati escogita il furto di una collana di diamanti di un cliente miliardario e incarica del colpo un giovane scassinatore.

In alcuni film il vino appare quasi un personaggio, con un ruolo ben definito, che dà volti e significati ai tempi delle stagioni, ai silenzi dell’inverno come ai colori dell’autunno, alle tradizioni locali come ai miti universali.

Oltre ai film con soggetto vino, sono tante le “incursioni enoiche” del vino in programmi cult in tv o nelle pellicole cinematografiche alle “pillole” tra la fine del Tg e l’inizio della fiction di successo in prima serata.

Il vino italiano ha una sua “parte” anche nel capolavoro da Oscar di Paolo Sorretino “La Grande Bellezza”; nel film Letters to Juliet sono presenti i vini di Villa Poggio Salvi, della Biondi Santi; e molti altri ancora.

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